Tutto parla di Te

Ieri sera sono andata in Cineteca a vedere l’anteprima di Tutto parla di te, nuovo lungometraggio di Alina Marazzi. Chi non la conoscesse è una bravissima documentarista italiana, che ci ha regalato opere intensissime quali Un’ora sola ti vorrei (che potete trovare in prestito anche presso l’Atelier e di cui vi consiglio la visione!) e Vogliamo anche le rose. Opere che scavano nel profondo, autobiografica sul rapporto madre-figlia la prima,  un’analisi dell’emotivo femminile la seconda.

La sala era piena, gremita.

Ostetriche, doule, psicologi, mamme, studenti, e anche tanta gente comune.

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Il tema del film è la vita. La vita delle donne che hanno appena partorito un bambino. Donne che hanno una vita precedente la maternità e che di colpo si trovano a dover affrontare qualcosa che non per forza possiede la purezza e il candore di quello che s’immagina debba essere la maternità. Anzi, spesso, la solitudine in cui ci si ritrova è davvero profonda, pervasiva. E la forza di chiedere aiuto e la vergogna stessa del non sentirsi adeguate, fa si che la paura prende il sopravvento e che ogni bel racconto di cosa sarebbe stata la maternità si trasforma in un incubo senza luce.

E’ vero, può essere anche così, la maternità.

Carica di responsabilità, di senso d’inadeguatezza, di paura, di fatica, di solitudine. E spesso le mamme non  riescono neppure a guardare il loro bambino, a considerarlo tale, tanta è l’ambivalenza di ciò che provano, tanto il senso di colpa che nasce proprio perchè si provano emozioni che nell’immaginario collettivo non fanno parte dell’ESSERE MAMMA.

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E così ringrazio Alina, che finalmente ha dato voce, immagini, trame, suggestioni a questo Tabù, a questo qualcosa di cui non si può parlare, che è la fatica di essere mamma.

Il film è diretto in maniera esemplare e si gioca su vari piani e livelli narrativi, intrecciando codici espressivi diversi, che spaziano dalla finzione al documentario, dalla fotografia d’autore alla tecnica d’animazione a passo uno.

Le attrici e le donne che hanno prestato la loro esperienza e le loro emozioni alla ricerca condotta  dalla regista, ci regalano uno spaccato in cui tutte le mamme possono riconoscersi e, magari, non sentirsi più così sole.

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Da oggi è nelle sale, al Roma in Via Fondazza, a Bologna.

Andateci, anche con i papà,  sarà un’esperienza emozionante.

Caterina

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